Totò Schillaci: il trapianto di capelli dell'ex calciatore della Juventus

“Il nome Totò me l’ha dato la tifoseria del Messina. All’inizio non mi piaceva. Mia mamma mi chiamava Salvo, ma per tutti ero ormai Totò”.

Classe 1964, Totò Schillaci nasce e cresce in un quartiere popolare del palermitano. Appassionato sin da piccolo di calcio, muove i primi passi nelle squadre giovanili dell’AMAT Palermo. La svolta arriva nel 1989, quando lo ingaggia la squadra bianco nera per l’ammontare di 6 miliardi di vecchie lire. Schillaci esordisce così come attaccante di serie A, ad agosto, in una partita giocata in casa contro il Bologna.

Instancabile e determinato, durante la sua prima stagione con la Juventus conquista il posto da titolare realizzando 15 gol in 30 partire di campionato. La sua performance sportiva gli vale il soprannome di “Totò-Gol”. Alla fine del torneo, si aggiudica anche due prestigiosi premi: il “Pallone d’oro Adidas” (come miglior giocatore) e la “Scarpa d’oro Adidas” (in qualità di capocannoniere).

Una carriera in ascesa che culmina durante i Mondiali del ’90. Tra prodezze e innumerevoli goal, Totò Schillaci porta la Nazionale Italiana al terzo posto del podio. Quel mondiale andrà alla storia sulle note della canzone “Notti magiche”, interpretata da Bennato e Nannini. Una melodia che risuona ancora nella memoria dei tifosi e sportivi italiani e che è diventata la colonna sonora del successo dell’ex calciatore.

Ottiene poi la maglia nerazzurra, un vero e proprio sogno. Così, tra il ’92-’93, gioca per l’Inter, vincendo anche la Coppa UEFA. Dopo due stagioni viene messo alla porta. Lo acquista una squadra giapponese. Schillaci è stato il primo calciatore italiano a giocare in un campionato nipponico. Dopo il ritiro dalle scene, Totò si dedica all’allenamento di nuove leve e dal 2000 gestisce a Palermo un centro sportivo per ragazzi.

Come si può osservare dalle foto di repertorio, nel corso della sua carriera Schillaci avrà potuto contare parecchi goal, ma non si può dire altrettanto dei suoi capelli. Le immagini testimoniano un graduale processo di stempiatura: la chioma è evidentemente molto rada e si nota una recessione dell’attaccatura dei capelli in prossimità delle tempie e un diradamento progressivo nella zona del vertice (vertex).

Oggi, però, negli scatti che lo immortalano, l’ex calciatore sfoggia una capigliatura lunga e folta. Merito di un parrucchino o di un trapianto dei capelli?

Senza alcun dubbio è merito di un riuscito autotrapianto di capelli di cui lo stesso Schillaci non fa mistero. Ospite nel programma Rai “Vieni da me”, condotto da Caterina Balivo, ha rivendicato il diritto di qualsiasi uomo a ricorrere alla chirurgia estetica se necessaria.

Critico rispetto a chi nega o si trincera dietro una finta indifferenza, afferma:

“Ho fatto il trapianto, qual è il problema? Io non ho niente da nascondere. Ho sempre avuto il desiderio e la voglia di avere di nuovo i miei capelli. Le donne si fanno le tette, c’è chi si fa il sedere. Cosa cambia da un uomo a una donna? Tanti uomini fanno il trapianto, oggi si può fare. Non c’è niente di male”.

Autore dei contenuti Dr Serkan Aygin - facebook - - instagram

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