Infoltimento di capelli non chirurgico: come funziona?
La calvizie preoccupa tutti, uomini e donne. Ma quando da problema temporaneo diventa una condizione più seria? Di norma ogni giorno perdiamo fino a 100 capelli. E’ il ciclo vitale del bulbo a regolare questo “ricambio” che permette ai nuovi capelli di spuntare e crescere. Ma in condizioni di particolare stress per l’organismo questo meccanismo tende a rallentare, con evidenti conseguenze sul cuoio capelluto, che appare più visibile. L’alopecia, una condizione degenerativa del follicolo pilifero, si manifesta e a causa di diversi fattori: i cambi di stagione, la carenza di alimenti e vitamine, il malfunzionamento ormonale, la predisposizione genetica e il trattamento di alcune patologie tumorali.
Risultati nelle donne prima e dopo

Molteplici sono i sistemi che permettono di combattere la perdita di capelli, alopecia androgenetica, diradamento e stempiature, e di re-infoltire il cuoio capelluto calvo o diradato, anche in maniera non invasiva e senza il ricorso alla chirurgia. Il trapianto capelli risulta ad oggi il metodo più efficace per riacquistare la capigliatura di un tempo, ma in alcune situazioni è preferibile optare per altri sistemi non chirurgici, sebbene poco invasivi. In seguito a terapie farmacologiche pesanti e chemioterapia, ad esempio, o in caso di alopecie cicatriziali molto estese. Quando quella chirurgica non è la strada da perseguire si possono scegliere diverse soluzioni. Alcuni sistemi agiscono direttamente sul cuoio capelluto per rinforzarlo e nutrirlo, altri, come le protesi, hanno l’obiettivo di coprire le aree interessate dal diradamento.
Integratori, diete equilibrate e prodotti topici a base naturale possono essere un valido aiuto per rigenerare i bulbi e nutrire la cute in caso di calvizie. Stesso obiettivo hanno alcuni trattamenti tricologici utili a stimolare l’attività dei follicoli, come la terapia laser.
Un noto sistema di infoltimento non invasivo che permette di aggiungere, nelle zone diradate o colpite dalla calvizie, la quantità di capelli necessaria, è quello delle protesi tricologiche, del vero e propro impianto non chirurgico creato su misura in base al diradamento da trattare. Andando integrare la capigliatura ancora presente, le protesi devono essere prodotte con bulbi identici (nell’inclinazione, nel colore e nel calibro) affinché l’effetto sia naturale e armonioso. Parrucche, toupet o parrucchini sono invece prodotti standard a basso costo già pronti da indossare che vanno a coprire anche la capigliatura esistente, ma dall’effetto estetico spesso scadente, in quanto non creati appositamente. E’ bene ricordare che, trattandosi di capelli recisi e quindi devitalizzati – e inorganici qualora si tratti di prodotti sintetici – nel sistema di infoltimento il capello non continua a crescere.
Opinioni di uomini
Ciao, sono Gianluca, sono un parrucchiere, ho 43 anni. A 35 anni mi sono caduti i capelli, grosso dramma per il mio lavoro. Ho fatto 6 mesi fa un trattamento per infoltire i capelli ed ecco il risultato. Finalmente posso fare un taglio, grazie Aratravel!


Autore dei contenuti: Dr Luis Eduardo Gesù
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